In questo articolo esploreremo il tema Aldo Jacovitti da diverse prospettive, analizzando il suo impatto sulla società attuale e le implicazioni che ha per il futuro. Aldo Jacovitti è un argomento che ha generato dibattiti e controversie in diversi ambiti, ed è importante approfondirne la comprensione per avere un panorama più completo e arricchente. In questo articolo esamineremo diversi studi, opinioni di esperti ed esempi concreti per far luce su Aldo Jacovitti e offrire una visione completa della sua rilevanza oggi.
Aldo Jacovitti (Roma, 20 marzo 1923 – Roma, 19 maggio 2016) è stato un politico e imprenditore italiano, Cavaliere del Lavoro[1][2] e commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno[3][4].
Si laureò in Economia e Commercio nel 1945 e fondò, con il padre Nicola,e il fratello Elio, la C.L.A.S.A. (Carburanti Lubrificanti Affini S.p.A.), operante nel settore dei carburanti[3].
La sua vita fu legata profondamente a Rocca di Cambio in provincia dell'Aquila, paese natale del padre[3], di cui fu sindaco per tre mandati tra gli anni Cinquanta e Sessanta, lasciando le cariche nel 1964[3][4]. Nell'altopiano attiguo al paese e noto come Campo Felice, realizzò, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, l'omonima stazione sciistica, la più estesa dell'Italia meridionale dopo quella di Roccaraso[3][4]. Sempre sull'altopiano delle Rocche, a partire dagli anni Ottanta, Jacovitti fu promotore della costruzione della galleria del Serralunga — il tunnel stradale che collega la strada statale 696, passante per Rocca di Cambio, proprio con l'altopiano di Campo Felice e proseguendo con Lucoli e l'autostrada A24 — completata nel 2011[3][4].
Nel 1969 il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat lo insignì della carica di Cavaliere del Lavoro[1]. Più tardì papa Paolo VI lo nominò commendatore dell'Ordine di San Gregorio Magno[3][4].