Nel mondo di oggi, Aggiunta minerale è diventato un argomento di grande rilevanza e interesse per persone di ogni età e provenienza. Il suo impatto si è fatto sentire in diversi aspetti della società, dal livello personale a quello globale, generando dibattiti, riflessioni e cambiamenti significativi in vari ambiti. Mentre ci spostiamo nel 21° secolo, Aggiunta minerale continua a essere un argomento che risveglia emozioni, sfide e opportunità, costringendoci a ripensare alle nostre azioni e decisioni. In questo articolo esploreremo diverse prospettive e dimensioni di Aggiunta minerale, analizzandone l’evoluzione, il suo impatto e le possibili implicazioni per il futuro.
Le aggiunte minerali sono materiali finemente suddivisi utilizzati nel calcestruzzo allo scopo di migliorare certe proprietà o di ottenere proprietà speciali.
In generale le aggiunte agiscono sulla lavorabilità, sul tempo di presa, sullo sviluppo della resistenza meccanica e sulla resistenza all'attacco chimico.
La norma UNI EN 206-1:2006 considera due tipi di aggiunte inorganiche:
Fanno parte delle aggiunte del tipo I i filler (UNI EN 12620) e i pigmenti (UNI EN 12878).
Le aggiunte di tipo II prendono parte alla reazione di idratazione del cemento e pertanto apportano un contributo sostanziale alla formazione dei prodotti di idratazione e quindi alle caratteristiche della pasta cementizia; sono usate per migliorare le caratteristiche di resistenza meccanica oppure per migliorare la durabilità.
Fanno parte delle aggiunte del tipo I il filler calcareo mentre del tipo II, la microsilice, la cenere volante, la loppa di altoforno granulare e la pozzolana sia naturale che industriale
Il calcare finemente macinato, viene utilizzato per il confezionamento dei calcestruzzi come filler, cioè materiali che, grazie alla loro granulometria, vengono utilizzati come inerti finissimi i quali vanno ad occupare gli spazi lasciati liberi dai granuli di cemento rendendo la matrice cementizia molto compatta.
I fillers possono essere inerti o leggermente reattivi.
Il calcare finemente macinato fa parte del I tipo.
Come tutti i fillers, il calcare macinato per essere utilizzato per il confezionamento di calcestruzzi non deve far aumentare la richiesta di acqua in maniera sostanziale, e non deve contenere sostanze capaci di ridurre il grado di durabilità del calcestruzzo armato.
Nello specifico il filler calcareo deve avere i seguenti requisiti.
Il calcare macinato può essere utilizzato ad esempio per produrre cementi Portland a ridotto tenore di clinker, al fine per esempio di ridurre il calore di idratazione (minor tenore di alluminato tricalcico e silicato tricalcico), o la sensibilità all'attacco solfatico (minor tenore di alluminato tricalcico) e al dilavamento (minor tenore di calce).
Secondo la UNI EN 197/1 i tipi di cemento che contengono calcare sono:
La marcatura CE non rappresenta un marchio di qualità del prodotto ma sta a significare che il prodotto soddisfa i requisiti essenziali previsti per quel prodotto e per l'impiego previsto.
È previsto un solo sistema di attestazione di conformità CE:
Generalmente la marcatura CE avviene mediante l'apposizione di un'etichetta direttamente sui prodotti, o sull'imballaggio ovvero mediante stampa dell'etichetta sul Documento di Trasporto (DDT).
Ogni fornitura deve essere accompagnato dalla seguente documentazione:
Inoltre bisogna accertare che il prodotto viaggi con regolare etichetta, riportante il simbolo CE e tutti i dati necessari, applicata sul prodotto o sull'imballaggio o sul DDT;
L'etichetta con il simbolo di marcatura CE, nella versione semplificata deve riportare almeno le seguenti informazioni:
Nella forma estesa (metodo 3) l'etichetta può contenere: