Adelasia Cocco

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«Non è stato facile essere accettata dalla società. C'erano troppi tabù da abbattere, ho dovuto lottare contro tutti, in un ambiente ostile che voleva il sesso debole relegato tra i fornelli di casa[1]»

Adelasia Cocco Floris[2] (Sassari, 18 novembre 1885Nuoro, 1983) è stata una medica italiana, la seconda donna sarda laureata in medicina e la prima donna medica condotta d'Italia nel 1914. Fu anche la prima donna in Sardegna a prendere la patente nel 1919[3].

Biografia

Adelasia Cocco, il cui nome ricorda quello della regina consorte di Sardegna, era la figlia di Celestina Sassu e di Salvatore Cocco Solinas, poeta-narratore e giornalista (che collabora con il Sassari e la Rivista delle tradizioni popolari italiane), amico di Grazia Deledda e Angelo De Gubernatis[4]. Interessata alla professione medica dalla giovane età, nel 1907 si iscrisse alla prestigiosa Facoltà di Medicina dell'Università di Pisa[3], unica donna. Nel 1910 ritornò a Sassari dove si laureò nel 1913 con la tesi intitolata Potere autolitico del siero di sangue come contributo alle reazioni immunitarie, sotto la guida del professore Luigi Zoia, direttore dell’Istituto di patologia e clinica medica dell'Università di Sassari[1]. Fu la seconda donna dell'isola a laurearsi in medicina; prima di lei, Paola Satta si era laureata a Cagliari, nel 1902[5].

Fu amica del poeta Sebastiano Satta e del pittore Antonio Ballero[1].

Carriera

Subito dopo la laurea nel 1913, essendo libera una condotta medica a Nuoro, avanza la richiesta al Comune da cui al tempo dipendeva la sanità pubblica. Nonostante l'opposizione del Prefetto, i consiglieri comunali le assegnarono la condotta nella città di Nuoro, e, sul finire del 1914, dopo l'uccisione di uno dei tre medici condotti che assisteva i malati della vicina frazione di Lollove, affrontò i pericoli della quotidiana assistenza percorrendo i 15 chilometri che dividono il paese dalla città. Qui si prese cura delle poche centinaia di abitanti del paesino di montagna. Svolse una costante attività di educazione sanitaria in qualità di Ufficiale sanitario a Nuoro (nominata nel 1928) e di direttrice del Laboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi (nomina del 1932)[5].

Morì a Nuoro nel 1983, all'età di 98 anni.[6]

Intitolazioni

Ad Adelasia Cocco è stata intitolata una scalinata a Nuoro, vicino alla Cattedrale di Santa Maria della Neve, tra via Matteotti e via Antonio Mereu[7]. Nel 2015 le è stato intitolato un parco pubblico a Sassari[8].

Note

  1. ^ a b c La lezione di Adelasia Cocco, prima “medichessa” sassarese [collegamento interrotto], su La Repubblica.
  2. ^ Cocco Floris Adelasia, Scienza a Due Voci, Università di Bologna
  3. ^ a b Adelasia Cocco, prima donna medico condotto d'Italia, in Unione Sarda.
  4. ^ Adelasia Cocco: la prima donna a diventare Medico Condotto e a sfidare il mondo intero per i suoi ideali, su vistanet.it.
  5. ^ a b Donne in medicina:Adelasia Cocco, su storiadellamedicina.net.
  6. ^ https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2002/12/12/ST701.html
  7. ^ Teresa Spano, Adelasia:un vuoto di memoria [collegamento interrotto], su Toponomastica Femminile, 29 settembre 2012.
  8. ^ «Un parco per crescere e divertirsi», su Comune di Sassari. URL consultato il 31 ottobre 2024.

Bibliografia

  • Eugenia Tognotti, Adelasia Cocco Floris «Il messaggero sardo», Mensile, luglio 2001, p.30
  • Eugenia Tognotti, La grande lezione di Adelasia, La Nuova Sardegna, 8 Marzo 2016
  • Eugenia Tognotti , Cocco Adelasia, ad vocem, La grande Enciclopedia della Sardegna, a cura di Manlio Brigaglia, Newton&Compton Editori, a. 2010

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Maria Grazia Colombari, Adelasia Cocco, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne, 2021. Modifica su Wikidata