Nel mondo di oggi, Sollevamento orografico è un argomento che ha acquisito rilevanza in diverse aree. Il suo impatto si è fatto sentire nella società, nell’economia, nella politica e nella cultura. Man mano che Sollevamento orografico ha acquisito importanza, ci sono stati dibattiti, ricerche e analisi approfonditi sulle sue implicazioni. Da diverse prospettive e discipline si cercano risposte, soluzioni e proposte per affrontare questo problema in modo efficace. In questo articolo esploreremo vari aspetti di Sollevamento orografico, esaminando la sua influenza sul mondo contemporaneo e aprendo la porta a riflessioni e discussioni sul suo ruolo nel nostro presente e futuro.
In meteorologia il sollevamento orografico avviene quando una massa d'aria atmosferica viene forzata a spostarsi da una minore elevazione a una maggiore a causa della particolare conformazione orografica del terreno.
Mentre la massa d'aria guadagna quota, si espande e si raffredda secondo il gradiente adiabatico secco. Visto che una massa d'aria fredda può contenere una quantità d'acqua minore di una massa d'aria più calda, la sua umidità relativa aumenta. Quando l'umidità relativa dell'aria raggiunge il 100% (punto di rugiada) si ha condensazione del vapore acqueo e formazione di nubi e, nelle giuste condizioni, il formarsi di precipitazioni (pioggia, neve o altro), diminuendo la propria temperatura secondo il gradiente termico verticale pseudo-adiabatico.
Quando un vento umido e generalmente freddo risale una catena montuosa si raffredda e l'umidità dell'aria condensa: esso produce dunque generali condizioni di cattivo tempo, pioggia e/o neve nel versante sopravvento (questo "vento di risalita" prende il nome di Stau, in tedesco "ristagno", "coda"[1]); al di là della catena montuosa, cioè nel versante sottovento, al contrario si ha in genere un vento secco, caldo discendente detto favonio o Föhn che sfavorisce la condensazione per compressione adiabatica dell'aria, aumentando la propria temperatura secondo il gradiente adiabatico secco maggiore del gradiente termico pseudo-adiabatico di risalita, e portando quindi al dissolvimento delle nubi e a scarse o nulle precipitazioni cioè quindi generali condizioni di tempo mite, stabile e cielo estremamente limpido. Il fenomeno è tanto più evidente quanto più la corrente d'aria in ascesa è umida e tanto più la catena montuosa è elevata. Il fronte di nubi che si forma lungo la cresta, cioè nella zona di transizione, è detto invece muro del Föhn, spesso costituito da nubi stratificate lenticolari.
In Italia i più imponenti effetti di Stau possono prodursi su ciascun versante della catena alpina e di quella appenninica in corrispondenza di opportune condizioni meteorologiche.
Precipitazioni indotte dal sollevamento orografico sono comuni in:
Le precipitazioni più intense si hanno immediatamente a sopravento della catena montuosa, dove l'aria giunge al punto più alto durante lo scavalcamento. Qui l'aria si libera di molta dell'umidità che contiene, sotto forma di pioggia. L'aria prosegue quindi nel suo percorso ritornando a perdere quota, comprimendosi e riscaldandosi. Quest'aria più calda e secca genera l'ombra pluviometrica, un'area a sottovento delle montagne larga anche 25 chilometri (16 mi) caratterizzata da scarse precipitazioni. Le precipitazioni annuali possono arrivare a non superare i 200 mm.[2] Il vento che scende dal versante delle montagne prende il nome di vento catabatico.
Aree in cui questo fenomeno è particolarmente notevole:
Quando l'aria scorre sopra una barriera montuosa, il sollevamento orografico può generare una varietà di effetti d'onda che producono movimenti d'aria verticali. Se l'aria è vicina al punto di rugiada, l'onda può produrre nubi di sottovento[2]:
I venti discendenti, altrimenti detti venti catabatici, colpiscono il lato a sottovento della catena montuosa che ha dato origine al sollevamento orografico. Durante il sollevamento, l'aria si raffredda secondo il gradiente adiabatico secco. Giunta al punto di rugiada, l'umidità si condensa e forma le nubi che danno origine al muro di Föhn. Il sollevamento a questo punto procede secondo il gradiente adiabatico saturo, che è inferiore (l'aria, cioè, si raffredda più lentamente).
Prima di giungere alla sommità e scavalcare quindi la catena montuosa, l'aria si libera di molta della sua umidità grazie alle precipitazioni, quindi le nubi sul lato a sottovento si dissolveranno a una quota superiore che sul lato a sopravvento. L'aria, a questo punto limpida, si riscalderà nuovamente secondo il gradiente adiabatico secco, vale a dire si riscalderà in maniera maggiore di quando si sia raffreddata salendo.
Il vento caldo di Föhn che si forma in queste condizioni, noto localmente anche come Chinook, Bergwind o Diablo wind, può creare aumenti di temperatura anche di 30 °C. Alcuni venti come lo Scirocco, la Bora e i Venti di Santa Ana sono esempi di venti discendenti con limitato effetto a causa della limitata umidità di partenza, e traggono energia soprattutto dalla compressione.
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