Nell'articolo di oggi esploreremo il tema Royal Sporting Club Anderlecht, una questione che suscita interesse e dibattito da molto tempo. Royal Sporting Club Anderlecht è un argomento rilevante e controverso che ha catturato l'attenzione di accademici, esperti e grande pubblico. Nel corso degli anni Royal Sporting Club Anderlecht è stato oggetto di molteplici indagini, studi e riflessioni, che hanno fatto luce su diversi aspetti legati a questo argomento. In questo articolo analizzeremo le diverse prospettive e approcci adottati per affrontare Royal Sporting Club Anderlecht, con l'obiettivo di approfondirne la comprensione e la portata.
RSC Anderlecht Calcio | |
---|---|
Paars-wit, Les Mauve et Blanc | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco, malva |
Dati societari | |
Città | Anderlecht |
Nazione | Belgio |
Confederazione | UEFA |
Federazione | URBSFA/KBVB |
Campionato | Jupiler Pro League |
Fondazione | 1908 |
Presidente | Wouter Vandenhaute |
Allenatore | David Hubert (Ad interim) |
Stadio | Lotto Park (21 619 posti) |
Sito web | www.rsca.be |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 34 Campionati belgi |
Trofei nazionali | 9 Coppe del Belgio 1 Coppa di Lega 13 Supercoppe del Belgio |
Trofei internazionali | 2 Coppe delle Coppe 1 Coppe UEFA/Europa League 2 Supercoppe UEFA |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Royal Sporting Club Anderlecht (in fiammingo Koninklijk Sporting Club Anderlecht), o, più brevemente, Anderlecht, è una società polisportiva belga di Anderlecht, un comune appartenente alla Regione di Bruxelles-Capitale.
La sezione maggiormente nota è quella calcistica, la quale milita nella Pro League, la massima serie del campionato nazionale, ed è la più titolata del Belgio, potendo vantare la vittoria di 34 titoli di campione nazionale, nove Coppe del Belgio, una Coppa di Lega, 13 Supercoppe del Belgio e, in campo continentale, di due Coppe delle Coppe (1975-1976 e 1977-1978), altrettante Supercoppe europee (1976 e 1978) e una Coppa UEFA (1982-1983). Nel club hanno militato numerosi calciatori di rilievo, tra i quali Paul Van Himst, tra gli atleti belgi più popolari, che fu a lungo anche capitano della nazionale del suo Paese e fu nominato Golden Player dalla federazione belga.
Tra le altre sezioni della polisportiva, quella di rugby vanta la vittoria in 20 campionati nazionali.
L'Anderlecht viene fondato il 27 maggio 1908 in una sala del Café Concordia, che si trova in Rue d'Aumale nel comune omonimo.[1] Il club parte dal più basso livello del campionato, e approda per la prima volta nella massima divisione belga nella stagione 1921-22; intanto era stato costruito lo stadio del club, intitolato al mecenate Emile Versé, colui che aveva finanziato il club scegliendone anche i colori sociali.[1] Nel 1933, in occasione del venticinquesimo anniversario gli è conferito lo status di "Reale Società" dal sovrano belga, ad ogni modo la squadra non ottiene risultati di particolar rilievo fino a dopo la Seconda guerra mondiale, anzi, in questi anni retrocede varie volte in seconda divisione; figura però in rosa quel Constant Vanden Stock che diventerà in seguito presidente.
Il primo titolo è infatti conquistato nel 1946-1947 grazie anche all'apporto di Joseph Mermans, che è ingaggiato per una cifra altissima[2] ma che diventerà il miglior goleador di tutti i tempi del club.
L'Anderlecht vince altri sei titoli fino alla stagione 1955-56, e nel frattempo arriva in gruppo un altro giocatore importante, Jef Jurion. I bianco-malva disputano anche la prima edizione della Coppa dei Campioni, che si conclude però amaramente: sono infatti pesantemente sconfitti per 10-4 nel doppio confronto con gli ungheresi dell'MTK Budapest. Va però peggio l'anno successivo, quando i belgi sono travolti per 12-0 dal Manchester Utd nel turno preliminare.
Ad ogni modo le cose iniziano gradatamente a cambiare: verso la fine degli anni cinquanta sono promossi in prima squadra giocatori come Georges Heylens, Jean Plaskie, Wilfried Puis e soprattutto Paul Van Himst, i quali, guidati dall'allenatore Pierre Sinibaldi, ottengono i primi risultati di rilievo anche a livello internazionale. Dopo la conquista del campionato 1961-1962, nel quale Jacques Stockman è capocannoniere, avviene il primo passaggio di un turno nella Coppa dei Campioni: notevole è l'avversario sconfitto, quel Real Madrid già vincitore all'epoca di ben cinque trofei; i belgi raggiungono poi i quarti nella manifestazione. In campo nazionale, invece, i bianco-malva conquistano cinque titoli consecutivi tra il 1963-1964 e il 1967-1968, i primi quattro con Sinibaldi in panchina: superano così gli undici titoli dell'Union Saint-Gilloise, e diventano quindi il club con più vittorie in Patria. Nella stagione 1964-1965 arriva anche la prima Coppa del Belgio (primo double ottenuto), inoltre i belgi hanno la meglio sul Bologna nel primo turno della Coppa dei Campioni, anche se solo grazie al lancio della moneta. Nella prima delle due edizioni successive sono raggiunti nuovamente i quarti, mentre nella seconda van Himst diventa capocannoniere. Nel 1969 entrano invece in rosa Gilbert Van Binst e François Van der Elst, e la squadra partecipa alla Coppa delle Fiere 1969-1970: nel suo cammino elimina tra gli altri l'Inter in semifinale, ma nella finale si deve arrendere agli inglesi dell'Arsenal: la vittoria per 3-1 nella partita di andata è infatti vanificata dalla sconfitta per 3-0 in quella di ritorno.
Gli anni settanta si aprono con gli arrivi di Hugo Broos, di Jean Dockx e soprattutto di Rob Rensenbrink, uno dei pochi Oranje due volte vice-campioni del mondo a militare all'estero. L'Anderlecht vince il campionato 1971-1972, aggiudicandosi il quindicesimo titolo, e ottiene un altro double; si ripete due anni dopo, quando Attila Ladinsky è capocannoniere e in rosa c'è anche Ludo Coeck. Nel 1974-1975 i belgi raggiungono per la terza volta i quarti di finale nella Coppa dei Campioni, dove vengono sconfitti dal Leeds Utd poi finalista, e poco dopo conquistano la quarta coppa nazionale.
La squadra è affidata a Hans Croon ed è rinforzata con Franky Vercauteren e Arie Haan, quest'ultimo reduce dai trionfi con l'Ajax, e partecipa così alla Coppa delle Coppe 1975-1976. Qui arriva alla finale di Bruxelles, dove sconfigge il West Ham Utd per 4-2 grazie alle doppiette di Van der Elst e del capocannoniere Rensenbrink. Il club conquista anche la coppa nazionale, ma Croon lascia la squadra.
Parigi, Parc des Princes, 3 maggio 1978
Anderlecht - Austria Vienna 4-0
Marcatori: Rensenbrink 13', Rensenbrink 44', Van Binst 45', Van Binst 82'
ANDERLECHT: Nico de Bree, Gilbert Van Binst, Jean Thissen, Johnny Dusbaba, Hugo Broos, François Van der Elst, Arie Haan, Benny Nielsen, Ludo Coeck, Franky Vercauteren (87' Jean Dockx), Rob Rensenbrink (c). Allenatore: Raymond Goethals
AUSTRIA VIENNA: Hubert Baumgartner, Robert Sara (c), Josef Sara, Erich Obermayer, Ernst Baumeister, Herbert Prohaska, Karl Daxbacher (60' Alberto Martínez), Felix Gasselich, Julio Morales (74' Fritz Drazan), Hans Pirkner, Thomas Parits. Allenatore: Hermann Stessl
A sostituire Croon è Raymond Goethals, che, dopo aver sconfitto il Bayern Monaco, vince la Supercoppa UEFA 1976. La squadra partecipa poi alla Coppa delle Coppe 1976-1977 da campione in carica e batte tra gli altri il Napoli in semifinale, ma nella finale di Amsterdam è l'Amburgo ad avere la meglio. Arriva anche la sconfitta nella finale della coppa nazionale, che è vinta dal Club Bruges, ma, dato che questi ultimi hanno centrato il double, i bianco-malva partecipano comunque alla Coppa delle Coppe 1977-1978: qui, dopo aver eliminato tra l'altro l'Amburgo negli ottavi, giocano la terza finale consecutiva in questa manifestazione. Ciò rappresenta un record, ma il fatto più importante è la conquista del secondo trofeo: a Parigi l'Austria Vienna viene battuta per 4-0 grazie alle doppiette di Van Binst e di Rensenbrink, mentre Van der Elst è il capocannoniere. Nella stagione 1978-1979 è poi sollevata la Supercoppa UEFA 1978 in seguito alla vittoria sul Liverpool, ma nella Coppa delle Coppe il club è eliminato negli ottavi dai futuri campioni del Barcellona, capaci di imporsi ai tiri di rigore dopo aver ribaltato il 3-0 subito all'andata. A fine stagione Goethals lascia la squadra.[3]
Gli anni ottanta si aprono con l'arrivo in panchina di Tomislav Ivić e alla fine della stagione 1980-1981 l'Anderlecht torna a vincere il campionato dopo sette anni. La squadra, nella quale militano anche Juan Lozano e i danesi Kenneth Brylle, Per Frimann e Morten Olsen, partecipa così alla Coppa dei Campioni 1981-1982, edizione in cui giunge in semifinale. È fermata dai futuri campioni dell'Aston Villa, tuttavia negli ottavi aveva incrociato la Juventus: la partita di ritorno contro i bianconeri sarà ricordata anche per il duro scontro di gioco tra Jacky Munaron e Roberto Bettega, che causa all'attaccante un grave infortunio.[2] Durante la stagione successiva Paul Van Himst diventa allenatore della squadra e i belgi vincono la Coppa UEFA 1982-1983 battendo nella doppia finale il Benfica. Arrivano in finale anche nell'edizione successiva della manifestazione, ma sono sconfitti dal Tottenham ai rigori. Nel 1997 si viene tuttavia a scoprire che in questo periodo il club si è reso protagonista di alcuni episodi di corruzione; in particolare sarà accertato un passaggio di denaro verso l'arbitro della semifinale di ritorno di quest'ultima edizione giocata contro il Nottingham Forest: i belgi avevano vinto l'incontro per 3-0 dopo che gli inglesi si erano imposti per 2-0 all'andata.[2][4]
L'Anderlecht si aggiudica il campionato 1984-1985, che è il primo di tre vinti consecutivamente, e assomma alla fine venti titoli. Il successo è anche merito degli innesti di giovani come Erwin Vandenbergh, Georges Grün, Arnór Guðjohnsen e soprattutto[2] Vincenzo Scifo, a cui si aggiungono in seguito anche Luc Nilis e Luís Oliveira. La squadra torna nuovamente in semifinale nell'edizione 1985-1986 della Coppa dei Campioni, dove viene battuta dai futuri vincitori della Steaua Bucarest; nella successiva edizione, invece, dopo aver eliminato anche i romeni, il cammino dei belgi si ferma ai quarti di finale.
Gli anni novanta si aprono con la disputa della quarta finale della Coppa delle Coppe, ma a Göteborg è la Sampdoria a sollevare il trofeo, grazie alla doppietta di Gianluca Vialli nei tempi supplementari. Intanto sono arrivati anche Pär Zetterberg, Marc Degryse e Bertrand Crasson e il club vince nuovamente il titolo nel 1990-1991 dopo essere stato eliminato della Roma, poi finalista del torneo, nei quarti di finale della Coppa UEFA. Nella stagione successiva i belgi partecipano all'ultima edizione della Coppa dei Campioni, superano le fasi ad eliminazione diretta e si classificano terzi nel gruppo A, che è vinto dalla Sampdoria poi finalista. Arrivano anche Danny Boffin, Philippe Albert e Bruno Versavel e l'Anderlecht si aggiudica consecutivamente tre campionati, centrando anche il terzo double. A questi titoli fanno seguito altrettante partecipazioni alla UEFA Champions League, che si concludono però sempre dopo la fase a gironi, mentre nella Coppa UEFA 1996-1997 i bianco-malva arrivano ai quarti di finale, dove sono sconfitti dall'Inter.
Gli anni duemila iniziano con la conquista, nel 1999-2000, del venticinquesimo titolo, il primo dopo cinque anni, titolo che è bissato l'anno successivo, grazie all'apporto di Alin Stoica, Tomasz Radzinski, Lorenzo Staelens, Jan Koller e Aruna Dindane in campo e di Aimé Anthuenis in panchina. I bianco-malva si rendono protagonisti di una buona prova nella UEFA Champions League 2000-2001, nella quale sono previste due fasi a gruppi: nella prima si piazzano al primo posto davanti al Manchester Utd, poi si classificano terzi davanti alla Lazio nella seconda. Arrivano in squadra anche Daniel Zítka e Christian Wilhelmsson ed entra nella rosa anche il giovane Vincent Kompany, poi sarà la volta di Ahmed Hassan e Mbark Boussoufa: sono vinti altri tre titoli, tuttavia il cammino nella UEFA Champions League non va mai oltre la fase a gironi.
Gli anni duemiladieci iniziano col trentesimo titolo, quando nella rosa dei bianco-malva figurano anche Romelu Lukaku e Tom De Sutter. Il club torna al successo nazionale nel 2011-2012, il primo di tre consecutivi, tuttavia continua a non brillare nella massima competizione continentale.
Nel 2017 arriva il trentaquattresimo titolo e sono raggiunti i quarti nell'Europa League, mentre nel 2018-2019 i bianco-malva chiudono la stagione regolare al quarto posto e nella poule scudetto ottengono risultati disastrosi, che condurranno il club a chiudere al sesto posto, mancando quindi la qualificazione alle coppe europee per la prima volta dopo 56 anni. Ancora peggio va l'anno seguente, quando l'Anderlecht conclude all'ottavo posto la stagione sospesa per la pandemia di COVID-19, mentre nel 2020-2021 la squadra chiude al quarto posto. Nel 2021-22, la squadra chiuderà terza in Pro League, ma nella stagione successiva crollerà verso l'undicesimo posto. Termina la stagione 2023-24 in terza posizione, tornando così in Europa.
Cronistoria dell'R.S.C. Anderlecht | |
---|---|
|
I colori sociali dell'Anderlecht sono il bianco e il malva, una pallida tonalità di viola (infatti, i giocatori sono chiamati, sia in francese che in fiammingo, i bianco-malva), che furono scelti da Emile Versé, un industriale che finanziò il club[1]. La maglia è malva con inserti bianchi, stesso schema viene seguito per i pantaloncini e i calzettoni. In passato i colori della maglia sono stati spesso invertiti, ma nella stagione 2005-2006 i giocatori vestirono un'uniforme nera e malva per i match casalinghi.
I colori dell'Anderlecht hanno ispirato quelli dell'Al Ain, squadra degli Emirati Arabi Uniti.
Il simbolo dell'Anderlecht è composto da uno scudetto a strisce verticali malva e bianche. Contiene anche il motto dell'Anderlecht (Mens sana in corpore sano), così come le tre lettere SCA riferite alle antiche iniziali del club ("Sporting Club Anderlechtois"). Nel 1933 venne aggiunta una corona in seguito alla trasformazione in "Royal Sporting Club Anderlechtois".
Dal 1918 il club disputa le proprie gare interne nel Lotto Park, che è situato all'interno del Parc Astrid, nella municipalità di Anderlecht, e che può ospitare 21.500 spettatori.
L'impianto venne inizialmente intitolato ad Emile Versé, e successivamente è stato ristrutturato più volte; in particolare dopo i lavori terminati nel 1983 prende il nome dell'allora presidente, Constant Vanden Stock, che è stato anche calciatore dell'Anderlecht. Dopo che suo figlio Roger Vanden Stock ha venduto la squadra, lo stadio è stato ribattezzato Lotto Park dai nuovi proprietari nel luglio 2019.[5]
Nella sua storia lo stadio ha ospitato anche una semifinale del campionato d'Europa 1972, mentre non venne utilizzato per l'analoga manifestazione del 2000.
In questi anni si era parlato di un possibile trasferimento all'Eurostadium, impianto che sarebbe dovuto sorgere nella vicina Grimbergen e che avrebbe dovuto ospitare anche una gara del campionato d'Europa 2020: il club abbandonò però quest'idea nel 2017[6], mentre la costruzione venne in seguito definitivamente annullata[7].
Anderlecht ha firmato due nuovi sponsor nel 2020, DVV Insurance (partita in casa) e Candriam (partita in transferta).[8]
Cronologia degli sponsor del club:[9]
Dal 2001 è attiva la Constant Vanden Stock Foundation[10].
Sono attive anche la sezione di rugby, quella di calcio femminile e quella di calcio a 5.
Tutti gli allenatori a partire dal 1919[11]:
L'Anderlecht è il club più titolato del Belgio, avendo vinto 34 campionati nazionali. In tre occasioni (1965-1966, 1971-1972 e 1993-1994) il club ottenne un double, vincendo nella stessa stagione anche la Coppa del Belgio.
Dalla stagione 1920-1921 alla 2022-2023 compresa il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali[12]:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Division d'Honneur/Division I-Pro League | 93 | 1921-1922 | 2022-2023 | 93 |
2º | Tweede klasse/Division 1B | 8 | 1920-1921 | 1933-1934 | 8 |
L'Anderlecht è anche il club belga più titolato in campo internazionale: ha conquistato infatti due Coppe delle Coppe (successo per 4-2 a Bruxelles sul West Ham Utd e per 4-0 a Parigi sull'Austria Vienna due anni dopo), due Supercoppe UEFA (vittoria sul Bayern Monaco nel 1976 e sul Liverpool due anni dopo) e una Coppa UEFA (vittoria sul Benfica nell'edizione 1982-1983). Il club è poi l'unico europeo ad aver disputato per 3 anni consecutivi la finale di Coppa delle Coppe: tra i due successi subisce infatti una sconfitta contro l'Amburgo nel 1977. Disputa complessivamente altre tre finali continentali: un'altra nella stessa manifestazione nel 1990, quando a vincere è la Sampdoria, un'altra in Coppa UEFA nel 1984, dove viene battuto dal Tottenham, e infine una nella Coppa delle Fiere 1969-1970, che viene vinta dall'Arsenal. Notevole è anche il raggiungimento della semifinale nella Coppa dei Campioni, che avviene in due occasioni, nel 1981-1982 e quattro anni dopo: in entrambi i casi a passare è la futura vincitrice, l'Aston Villa e la Steaua Bucarest.
Alla stagione 2022-2023 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League | 33 | 1955-1956 | 2017-2018 |
Coppa delle Coppe | 7 | 1973-1974 | 1989-1990 |
Supercoppa UEFA | 2 | 1976 | 1978 |
Coppa UEFA/UEFA Europa League | 20 | 1971-1972 | 2018-2019 |
UEFA Europa Conference League | 2 | 2021-2022 | 2022-2023 |
Coppa delle Fiere | 2 | 1969-1970 | 1970-1971 |
Il giocatore con più presenze nelle competizioni europee è Olivier Deschacht a quota 100, mentre il miglior marcatore è Rob Rensenbrink con 33 gol[12]. L'Anderlecht ha schierato il giocatore più giovane in una gara di Champions League, Celestine Babayaro, sceso in campo il 23 novembre 1994 a 16 anni e 87 giorni nella gara contro la Steaua Bucarest, e Youri Tielemans, terzo in questa graduatoria, che ha debuttato a 16 anni e 148 giorni contro l'Olympiacos nella UEFA Champions League 2013-2014[13].
I primi due giocatori per presenze e reti realizzate con la maglia del club[2]:
Record di presenze
|
Record di reti
|
A livello internazionale la miglior vittoria è per 10-1, ottenuta contro l'Haka nel primo turno della Coppa dei Campioni 1966-1967, mentre la peggior sconfitta è il 10-0 subito contro il Manchester Utd nel turno preliminare della Coppa dei Campioni 1956-1957[12].
I tifosi dell'Anderlecht sono generalmente considerati i più esigenti del calcio belga. Il club ha avuto la più alta media di spettatori in Jupiler League per dieci anni, tranne che nel 2002-03 e nel 2004-05 (quando il Genk e il Club Bruges rispettivamente, ebbero medie più alte). I sostenitori dell'Anderlecht provengono da tutte le zone del paese e solo un ristretto gruppo proviene dalla regione della capitale Bruxelles. L'Anderlecht conta 76 fan club, tre dei quali all'estero (uno in Francia, uno in Polonia e uno in Texas, USA), e 20 dei quali nella provincia delle Fiandre Orientali.
Aggiornata al 19 luglio 2024.
|
|
Controllo di autorità | VIAF (EN) 160028721 · ISNI (EN) 0000 0001 0735 7887 · LCCN (EN) n78082344 · GND (DE) 16090820-6 |
---|