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Rodney Glen King (Sacramento, 2 aprile 1965 – Rialto, 17 giugno 2012) è stato un tassista statunitense divenuto celebre per essere stato vittima, il 3 marzo 1991, di un violento pestaggio da parte di diversi agenti del Los Angeles Police Department[1].
King era nato a Sacramento e crebbe ad Altadena. Suo padre, un alcolista, morì nel 1984, a 42 anni.[2] Il 3 marzo 1991, fu vittima di un violento pestaggio da parte di diversi agenti del Los Angeles Police Department: King, alla guida, era stato segnalato per eccesso di velocità ma, anziché fermarsi decise di darsi alla fuga, dando vita a un inseguimento rocambolesco che si concluse dopo 13 chilometri. King scese per ultimo dal mezzo. Si consegnò agli agenti ridendo e salutando ironicamente l'elicottero che stazionava sopra di loro. La reazione dei poliziotti fu durissima.
L'episodio del pestaggio, ripreso da un videoamatore di nome George Holliday, fu trasmesso dai maggiori network televisivi statunitensi e mondiali e fece tornare alla ribalta il problema del razzismo negli Stati Uniti d'America; gli agenti coinvolti testimoniarono di aver creduto che l'uomo fosse sotto l'effetto di una sostanza allucinogena, la fenciclidina (PCP).[3] L'episodio innescò violenti disordini a Los Angeles con forti proteste nei confronti del locale dipartimento di polizia, accusato di esercitare metodi brutali, soprattutto verso le persone nere. La successiva assoluzione degli agenti coinvolti nell'aggressione fu la causa scatenante della grande sommossa a sfondo razziale, nota come rivolta di Los Angeles, scoppiata nella città tra l'aprile e il maggio dell'anno successivo e che mieté oltre cinquanta vittime.[1]
Fu trovato morto, sul fondo di una piscina, il 17 giugno 2012, all'età di 47 anni[4]: il caso venne archiviato come annegamento accidentale e l'autopsia effettuata sul cadavere rivelò tracce di alcol, marijuana, cocaina e PCP nel suo sangue.[5]
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