Libro di Abdia

In questo articolo approfondiremo il tema Libro di Abdia, che ha suscitato grande interesse negli ultimi anni. _Var1 è un concetto che è stato oggetto di dibattito e discussione in diversi ambiti, dalla politica alla scienza. Nel corso della storia, Libro di Abdia ha svolto un ruolo fondamentale nella società, plasmando il modo in cui le persone interagiscono tra loro e con l’ambiente che le circonda. In questo senso, è essenziale comprendere in profondità i diversi aspetti che comprendono Libro di Abdia, così come la sua influenza sul processo decisionale e sulla configurazione della realtà che ci circonda. Pertanto, in questo articolo esploreremo i diversi approcci e prospettive legati a Libro di Abdia, con l'obiettivo di fare luce su un argomento che continua a suscitare ancora oggi grande interesse e curiosità.

Il Libro di Abdia (in ebraico עובדיה?, obadiàh; in greco antico: Αβδιού?, abdiú; in latino Abdias) è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana.

È scritto in ebraico e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la redazione del libro è avvenuta in Giudea poco dopo il 587 a.C.

È composto da soli 21 versetti che lo rendono il più breve testo dell'Antico Testamento e contiene oracoli del profeta Abdia contro Edom e circa la rivincita finale degli Israeliti.

Autore

Non è da confondere con l'omonimo alto funzionario reale del tempo di Elia, sostenitore dei profeti (Primo libro dei Re 18,3[1]), vissuto nel IX secolo a.C.

Contesto storico

Il contesto storico nel quale è collocato è quello della caduta di Gerusalemme (587-586 a.C.) sotto l'esercito dei babilonesi.

In quell'occasione un popolo confinante con gli Ebrei, ma ad essi sempre ostile, gli edomiti, aveva approfittato della caduta della città di Gerusalemme e dell'esilio degli abitanti per occupare la parte meridionale del territorio di cui questa città era la capitale. Molti ebrei, per sfuggire all'esercito del re babilonese Nabucodonosor, cercavano rifugio presso gli edomiti, ma questi, invece, diedero man forte agli invasori, partecipando attivamente al saccheggio della città e alla caccia ai fuggiaschi.

Il libro di Abdia, perciò, rievoca questa dolorosa vicenda, utilizzando il genere dell'oracolo, cioè di un severo e forte pronunciamento del profeta, fatto nel nome del Signore.

Il popolo di Edom nel libro di Abdia viene chiamato con diversi nomi: "Esaù" (v. 6[2]), "monte di Esaù" (v. 8,9,10,21[3]) e "casa di Esaù" (v. 18[4]).

Secondo i racconti patriarcali (vedi Genesi 25,24-30[5]), Esaù è chiamato anche Edom. Edom/Esaù era il fratello di Giacobbe e si stabilì nella regione che da lui prese il nome – Idumea o Edom – e che è situata a sud della Giudea.

Questa regione montagnosa è qui chiamata col nome di "monti di Esaù". La sua capitale è Petra, una città costruita negli anfratti delle rocce di questa regione montagnosa. Petra era, perciò, simbolo di inaccessibilità e di sicurezza, tanto che il testo di Abdia la descrive personificandola, mentre si compiace della sua posizione tra le rocce, che la rendono inespugnabile:

Tu che abiti nei crepacci rocciosi e delle alture fai la tua dimora, dicendo in cuor tuo: Chi potrà gettarmi a terra? (3[6]).

Ebbene, Dio demolirà questa città fortificata e l'abbatterà (15[7]), perché lui solo è la "roccia" di Israele.

Mentre a consolare i deportati in Mesopotamia, costretti al lavoro coatto nel grande canale tra Babel e Nippur, c'era il grande profeta Ezechiele, tra i sopravvissuti ci fu il giovane Abdia, che proferì una dura minaccia contro gli edomiti insieme all'annuncio consolatorio della restaurazione di Gerusalemme, destinata ad accogliere il Messia.

Struttura del libro

Secondo alcuni biblisti, il libro di Abdia si comporrebbe di due parti differenti: i vv. 1-14[8] e i vv. 15-21[9].

I versetti (1-14[10]) contengono un oracolo contro Edom, mentre i versetti 15-21[11] contengono un oracolo sull'imminenza del Giorno del Signore, nel quale sarà ripristinata la giustizia: Israele verrà di nuovo in possesso del regno e gli Edomiti verranno puniti.

I primi dieci versetti dell'oracolo contro Edom (1-10[12]) si ritrovano, con piccole varianti nel libro del profeta Geremia, (49,7-16[13]).

Dottrina

Abdia segue una linea religiosa tradizionale, il cui tema costante è l'affermazione dell'unicità di Dio, padrone assoluto di tutte le cose e giudice supremo, che punisce i peccatori e vendica le offese fatte al suo popolo. In questa conclusione ottimistica della "visione" di Abdia gli esegeti vedono il preannunzio di Gesù Cristo e della Chiesa.

Note

  1. ^ 1Re 18,3, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Abd 6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Abd 8,9,10,21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Abd 18, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  5. ^ Gn 25,24-30, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  6. ^ Abdia 3, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Abdia 15, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  8. ^ Abd 1-14, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  9. ^ Abd 15-21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  10. ^ Abdia 1-14, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  11. ^ Abdia 15-21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  12. ^ Abdia 1-10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  13. ^ Geremia 49,7-16, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN184209830 · LCCN (ENn80057139 · GND (DE4042864-3 · BNF (FRcb12065802s (data) · J9U (ENHE987007258754805171