In questo articolo approfondiremo l'affascinante mondo di Claudicatio intermittens. È un tema che ha suscitato grande interesse nella società contemporanea, suscitando dibattiti, opinioni contrastanti e infinite riflessioni. In questa linea, proponiamo di esplorare le varie sfaccettature che Claudicatio intermittens ci offre, dalle sue origini fino al suo impatto oggi. Dalla sua influenza sulla cultura popolare alla sua rilevanza in aree più specifiche, Claudicatio intermittens è riuscito a catturare l'attenzione di un ampio spettro della popolazione. Senza dubbio si tratta di un argomento che non lascia nessuno indifferente, e che merita di essere analizzato in modo approfondito per comprenderne la vera portata.
Claudicatio intermittens | |
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Specialità | cardiologia e chirurgia vascolare |
Eziologia | arteriopatia obliterante periferica, malattia di Buerger, stenosi spinale e sindrome di Leriche |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 440.21 |
MeSH | D007383 |
La claudicatio intermittens (dal latino claudicatio, «zoppicare» e intermittens, «in maniera discontinua nel tempo») consiste in una difficoltà di deambulazione che recede col riposo.
È la manifestazione della vasculopatia periferica, conseguenza dell'aterosclerosi che determina la riduzione del flusso di sangue e dunque di ossigeno ai muscoli preposti alla deambulazione.
L'aterosclerosi colpisce circa il 10% della popolazione oltre i 65 anni di età nei paesi industrializzati, mentre per la claudicatio intermittens la percentuale di persone colpite scende a circa il 5%. La claudicatio intermittens si manifesta solitamente in uomini di oltre 50 anni.
Si presenta come una sensazione dolorosa dell'arto affetto (di norma un polpaccio, ma può riguardare anche una porzione più periferica o un singolo muscolo della gamba).
La gravità del disturbo si misura tramite il numero di metri che l'individuo può percorrere prima della comparsa del dolore: all'aumentare dell'occlusione vascolare diminuisce il flusso sanguigno e il muscolo inizia a lavorare in anaerobiosi con comparsa di acido lattico e dolore in un tempo più breve.
Se il termine angor identifica il dolore dovuto all'ischemia, il termine claudicatio ne descrive l'impegno funzionale.
Il trattamento tende a ristabilire la giusta perfusione, dato che questo sintomo non è specifico di una precisa malattia, le strategie terapeutiche sono varie e correlate alla patologia di base.