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Castelmagno comune | |
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Il santuario di San Magno | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Cuneo |
Amministrazione | |
Sindaco | Alberto Bianco (lista civica) dal 14-05-2023 |
Territorio | |
Coordinate | 44°25′N 7°13′E |
Altitudine | 1 141 m s.l.m. |
Superficie | 49,31 km² |
Abitanti | 53[1] (30-4-2024) |
Densità | 1,07 ab./km² |
Frazioni | Campomolino (sede comunale), Chiappi, Chiotti, Colletto, Einaudi, Nerone |
Comuni confinanti | Celle di Macra, Demonte, Dronero, Marmora, Monterosso Grana, Pradleves, San Damiano Macra |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 12020 |
Prefisso | 0171 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 004053 |
Cod. catastale | C205 |
Targa | CN |
Cl. sismica | zona 3s (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 730 GG[3] |
Nome abitanti | castelmagnesi |
Patrono | san Magno |
Giorno festivo | 19 agosto |
Cartografia | |
Posizione di Castelmagno nella provincia di Cuneo | |
Sito istituzionale | |
Castelmagno (Castelmagn in piemontese[4], Chastelmanh in occitano, Castelmagne in francese[5]) è un comune italiano sparso di 53 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte.
Castelmagno si sviluppa interamente nel territorio montuoso della Valle Grana, della quale è il centro più elevato, con il santuario a quota 1 761 m s.l.m.[6].
Il comune è un aggregato di diverse località, in origine quindici, delle quali solo sette sono rimaste abitate a seguito dello spopolamento dovuto all'industrializzazione ed all'emigrazione. Campomolino (Champdamoulin) è capoluogo del comune, Einaudi (Inaout), Colletto (Coulet), Valliera (Valiera), Campofei (Champdarfei), Nerone (Niroun), Chiotti (Quiot) e Chiappi (Quiap) sono le località ancora abitate, mentre Riolavato (Rulavà), Càuri (Caouri), La Croce (La Crous), Batùira (Batouira), Narbona (Arbouno), Albrato (Albrè) e Tetti (Tech) sono state abbandonate.
Dalla fine del XX secolo ci sono stati tentativi di recupero di alcune di queste frazioni: Batùira era il luogo di una comunità buddhista[7], mentre a Valliera e Campofei si cerca di reintrodurre la produzione dell'omonimo formaggio tramite alcuni agriturismi e di attirare escursionisti con l'apertura di un rifugio.[8]
Il punto più elevato del territorio comunale è il monte Tibert[9].
È classificato nella zona sismica 3S[10](sismicità bassa).
Il comune è stato inserito nella zona climatica F ed ha un fabbisogno termico di 3 730[11] gradi giorno.
Il comune trae il suo nome dal latino castrum magnum (castello grande). Questo è probabilmente dovuto al castello che anticamente controllava la valle, di cui si possono ancora vedere alcuni resti presso la frazione Colletto[12].
Grazie ai lavori effettuati nel 1894 sulla cappella Allemandi (il nucleo più antico del santuario) è stato ritrovato un altare romano dedicato a Marte ed alcuni oggetti, fra cui monete risalenti a circa il 250, da cui è evidente che la vallata è stata abitata almeno dai tempi della Roma imperiale.
La storia di Castelmagno è legata a quella della diocesi di Torino, il cui vescovo era signore della Valle Grana e a quella di Cuneo, nel cui distretto era inserito. Importante notare anche la forte influenza del marchesato di Saluzzo, delle terre dei Savoia e della Francia, siccome il territorio di Castelmagno veniva a trovarsi nel mezzo di queste potenze dell'epoca.
Esempio di questi legami fu l'assedio di Cuneo del 1744, quando i franco-spagnoli utilizzarono il valico del Colle Fauniera per attaccare Cuneo e saccheggiarono le frazioni di Chiappi e Chiotti.
Anche durante la seconda guerra mondiale il territorio di Castelmagno fu teatro di scontri, i quali vedevano contrapposte le brigate partigiane di Giustizia e Libertà e le truppe tedesche occupanti.
Dall'inizio del XX secolo, fra industrializzazione e guerre il comune, come molti altri, ha subito un forte spopolamento. Nonostante ciò ha sempre cercato di mantenere una certa vitalità, soprattutto grazie all'attrattiva turistica del santuario, la produzione del formaggio e alla tradizione della lingua e cultura occitana[12].
Lo stemma di Castelmagno è descritto come Inquartato: al I e IV troncato d'argento, ai leoni passanti d'oro, al losangato di verde e d'oro in quattro file; al II e III d'argento, alla croce di rosso.[12] Lo scudo è timbrato da corona comitale.
Lo stemma riprende il blasone della famiglia De' Morri (o Demorri) conti di Castelmagno: inquartato: al 1º e 4º rombeggiato[13][14] d'oro e di verde, con il capo del secondo, carico di un leone del primo, illeopardito; al 2º e 3º d'argento, alla croce di rosso (che è di Vercelli).[15]
Il gonfalone è un drappo di verde.
Abitanti censiti[16]
Al 31 dicembre 2019, gli unici due stranieri residenti nel comune erano provenienti dalla Romania.
Castelmagno fa parte della linguistica storica occitana[5], motivo di diversi festeggiamenti durante l'anno, come il tradizionale San Jouan Muzico a luglio[17] ed il concerto di ferragosto dei Lou Dalfin, nonché l'antichissima festa di San Magno il 19 agosto.
Nel comune di Castelmagno non sono presenti istituti di formazione, ma è attiva una biblioteca con un fondo di ben 1 500 volumi[18]
A Castelmagno si produce il formaggio omonimo[19].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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22 giugno 1985 | 21 marzo 1990 | Giancarlo Aimar | Lista civica | Sindaco | [20] |
2 giugno 1990 | 23 marzo 1992 | Sergio Toselli | Indipendente | Sindaco | [21] |
23 marzo 1992 | 10 aprile 1992 | Irma Ribero | Commissario prefettizio | [22] | |
10 aprile 1992 | 10 ottobre 1992 | Irma Ribero | Commissario straordinario | [23] | |
10 ottobre 1992 | 21 settembre 1994 | Giuseppino Garnerone | Indipendente | Sindaco | [24] |
22 ottobre 1994 | 28 maggio 2002 | Giovanni Rignon | Indipendente | Sindaco | [25] |
28 maggio 2002 | 28 maggio 2007 | Giovanni Rignon | Lista civica | Sindaco | [26] |
28 maggio 2007 | 29 aprile 2009 | Luigi Giraudo | Lista civica | Sindaco | [27] |
29 aprile 2009 | 30 marzo 2010 | Francesco D'Angelo | Commissario prefettizio | [28] | |
30 marzo 2010 | 31 maggio 2015 | Maurizio Giaminardi | Lista civica | Sindaco | [29] |
31 maggio 2015 | 10 giugno 2018 | Piergiorgio Donadio | Lista civica | Sindaco | [30] |
10 giugno 2018 | 14 maggio 2023 | Alberto Bianco | Lista civica | Sindaco | [31] |
14 maggio 2023 | in carica | Alberto Bianco | Lista civica | Sindaco |
Quittengo, dal 1975[32], nel 2015 confluito in Campiglia Cervo[33].
Il comune fa parte della comunità montana Valle Grana ed appartiene alla minoranza linguistica storica occitana[5].
Controllo di autorità | VIAF (EN) 140744364 · GND (DE) 4687819-1 · J9U (EN, HE) 987007557562105171 |
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