In questo articolo esploreremo in modo approfondito il tema Base (geometria), affrontando le sue origini, la sua rilevanza oggi e le possibili implicazioni che ha per vari aspetti della società. Dalle sue prime manifestazioni fino ai suoi effetti nel mondo contemporaneo, Base (geometria) ha suscitato l'interesse di accademici, esperti e gente comune per il suo impatto sulla cultura, sull'economia e sulla politica. In queste pagine esamineremo diverse prospettive per offrire una visione completa e obiettiva su Base (geometria), con lo scopo di arricchire la conoscenza dei nostri lettori e promuovere un dialogo informato su questo affascinante argomento.
In geometria, per base si intende un particolare lato di un poligono, o una particolare faccia di un solido. Originariamente, il termine venne utilizzato per indicare il lato o la faccia disegnato orizzontale in basso, con funzione, in un certo senso metaforica, di basamento su cui "poggia" la figura.
In alcuni poligoni o solidi particolari, il termine ha poi acquisito un significato più specifico e più formale, e viene utilizzato per indicare uno o più lati o facce particolari (la cui particolarità dipende di volta in volta dalla figura in questione, ma solitamente li distingue nettamente dagli altri lati o dalle altre facce).
È importante notare che solitamente in geometria - in particolare moderna - le illustrazioni vengono considerate aiuti per la comprensione, non elementi chiave di un ragionamento formale. A maggior ragione, è sulla carta irrilevante, ai fini del ragionamento, l'orientamento con cui una figura è rappresentata in un disegno.
Ciononostante, esistono prassi piuttosto consolidate, sia nelle pubblicazioni, di qualsiasi livello, che nella didattica frontale, ad esempio con l'utilizzo di una lavagna, ed una delle più radicate vuole che i poligoni vengano disegnati con un lato più basso di tutti gli altri e orizzontale.
Simile è la situazione per le forme tridimensionali: nella loro raffigurazione piana (in prospettiva o assonometria), una delle facce viene solitamente raffigurata sotto le altre e parallela ad un ipotetico piano orizzontale.
Alla luce di ciò, si può spiegare l'utilizzo del termine "base" per indicare tale lato, nonostante la sua specificazione dipenda unicamente dalla scelta del disegnatore.
Questa accezione del termine si è poi diffusa anche in situazioni in cui si può considerare più formale, ovvero quando prescinde da un particolare disegno: l'esempio più celebre è il seguente:
Questa è un'affermazione generale: di un qualsiasi triangolo, una volta scelto - arbitrariamente, e a prescindere da qualsiasi raffigurazione - uno dei lati e chiamatolo "base", se consideriamo l'altezza relativa, possiamo calcolare l'area in questo modo.
Alcuni poligoni e solidi particolari vengono solitamente raffigurati con un orientamento convenzionale: ad esempio, un triangolo isoscele simmetrico rispetto ad un asse verticale, o un cono con la punta rivolta verso l'alto.
In virtù di queste consuetudini, per queste ed altre forme geometriche si è preso a chiamare base un lato o una faccia specificato da alcune caratteristiche. Ad esempio:
Nonostante l'evidente difficoltà insita nel raffigurare oggetti -dimensionali - o perlomeno la mancanza di convenzioni riguardo alla loro raffigurazione - il concetto di "base" viene talvolta utilizzato anche in geometria di dimensione arbitraria, ad esempio quando si considera oggetti che sono la versione -dimensionale di figure piane o solide.
Ad esempio, in dimensione 4, del prodotto cartesiano di una sfera per il segmento , si potrà considerare "base" la sfera stessa, o più precisamente i seguenti due insiemi: