Il problema Barcellona Pozzo di Gotto è uno di quelli che ha catturato l'attenzione di molti negli ultimi tempi. Con la sua rilevanza in vari ambiti, Barcellona Pozzo di Gotto è riuscito ad affermarsi come punto di interesse e di discussione nella società odierna. Che sia per il suo impatto sulla vita quotidiana, per la sua influenza sulla cultura popolare o per la sua importanza nello sviluppo tecnologico, Barcellona Pozzo di Gotto è diventato un argomento di conversazione costante. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Barcellona Pozzo di Gotto, dalla sua origine alle sue possibili conseguenze in futuro.
Barcellona Pozzo di Gotto comune | |
---|---|
Veduta di Barcellona Pozzo di Gotto dal Colle del Re | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Città metropolitana | Messina |
Amministrazione | |
Sindaco | Pinuccio Calabrò (centro-destra) dall'8-10-2020 |
Data di istituzione | 25/11/2005 |
Territorio | |
Coordinate | 38°09′N 15°13′E |
Altitudine | 60 m s.l.m. |
Superficie | 59,14[1] km² |
Abitanti | 39 878[2] (1-1-2024) |
Densità | 674,3 ab./km² |
Frazioni | Acquacalda, Acquaficara, Calderà, Centineo, Contrada Battifoglia, Femminamorta, Immacolata, La Gala, Maloto, Migliardo, Oreto, Portosalvo, San Paolo-Cannistrà, Sant'Antonino, Sant'Antonio, Santa Venera del Piano, Santa Venera Grotta, Spinesante |
Comuni confinanti | Castroreale, Merì, Milazzo, Santa Lucia del Mela, Terme Vigliatore |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 98051 |
Prefisso | 090 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 083005 |
Cod. catastale | A638 |
Targa | ME |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona B, 729 GG[4] |
Nome abitanti | barcellonesi, pozzogottesi |
Patrono | san Sebastiano e san Vito |
Giorno festivo | 20 gennaio (san Sebastiano) e 15 giugno (san Vito) |
Cartografia | |
Posizione del comune di Barcellona Pozzo di Gotto nella città metropolitana di Messina | |
Sito istituzionale | |
Barcellona Pozzo di Gotto (Barcialona Pizzaottu in siciliano[5][6]) è un comune italiano di 39 878 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.
È il comune più popoloso della città metropolitana dopo Messina ed è sede del tribunale e della casa circondariale "Vittorio Madia", ex Ospedale psichiatrico giudiziario.
Il territorio di Barcellona Pozzo di Gotto è esteso circa 58,89 km²; molto densamente popolato e ricco, è delimitato da quattro confini naturali: a nord-ovest il mare Tirreno; a nord-est il torrente Mela; a sud-est il versante tirrenico dello spartiacque dei Peloritani; a sud-ovest il torrente Termini o Patrì. Questi limiti coincidono quasi con quelli amministrativi.
Infatti Barcellona Pozzo di Gotto confina a nord-est con i comuni di Milazzo, Merì e Santa Lucia del Mela; a sud-ovest con i comuni di Terme Vigliatore e di Castroreale; a sud-est lungo il versante montuoso, il confine del territorio di Castroreale si affianca a quello di Santa Lucia del Mela. L'orografia del territorio comunale è molto varia: dal livello del mare si sale fino a quota 1 180 m, con pendenze che iniziano dallo 0 al 5% per passare, nella fascia collinare, tra il 20 e il 40% e finire sul crinale dei Peloritani con pendenze anche superiori al 40%. Le emergenze altimetricamente più significative sono la Rocca (m. 762), il Pizzo Tribodo (m. 797), e il Colle del Re (m. 1 180).
I corsi d'acqua che attraversano il territorio sono, oltre ai citati torrenti del Mela e del Termini, quelli del Longano e dell'Idria che hanno un regime a carattere torrentizio e quindi normalmente con portate modeste che tuttavia divengono impetuose nei periodi di maggiore piovosità. Il Longano,[7] in particolare, separa Barcellona e Pozzo di Gotto ed ha dato vita alla piana alluvionale di Barcellona; il suo greto, confinato entro la stretta arginatura borbonica, in passato raggiungeva una larghezza chilometrica con una portata notevole e frequenti allagamenti dei territori circostanti tanto che ancora l'11 dicembre 2008 e il 22 novembre 2011, la forza delle acque ruppe gli argini in più punti.
Di particolare forza distruttiva è stata l'alluvione che ha colpito la cittadina il giorno 22 novembre 2011: una pioggia battente di straordinaria intensità ha fatto straripare il Longano in più punti; il fiume ha divelto alberi e trascinato con sé automobili. La furia dell'acqua ha causato inoltre il crollo di un ponte nella località costiera di Calderà provocando per anni pesanti ripercussioni alla viabilità in quella zona. In seguito a questi eventi si sono succedute numerose iniziative di volontariato, messe in atto dai giovani barcellonesi e non solo, al fine di ripristinare la normalità nel più breve lasso di tempo possibile.
L'area territoriale del comune di Barcellona Pozzo di Gotto è interessata da sistemi di faglie manifeste o sotto le coperture alluvionali costiere. Dal punto di vista agricolo, la porzione di territorio a carattere pianeggiante è la più fertile e viene sfruttata con attività agricole più moderne e redditizie. Su tutto il territorio, infatti, i comparti individuabili sono l'orticoltura, l'agrumicoltura, l'olivicoltura, la viticoltura, il bosco, il pascolo, il seminativo e il vivaio a dimora fissa. Barcellona Pozzo di Gotto è servita dallo svincolo dell'autostrada A20 Messina-Palermo che le consente un rapido collegamento con Messina a circa 39 km e con Palermo, che dista circa 190 km. Tutto il centro abitato è attraversato dalla S.S. 113. Altra via di collegamento è la ferrovia Messina-Palermo che, insieme alla relativa stazione, è stata spostata a valle in posizione decentrata rispetto al centro urbano. Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto, oltre che dal grande centro urbano, è formato da una serie di frazioni che nel tempo hanno assunto una certa importanza. Le più importanti sono:
Nella Spagna liberata dai mori, Goffredo il Villoso è considerato il fondatore della Contea di Catalogna e figlio Goffredo II Borrell ne è stato effettivamente il primo capostipite. Il discendente Raimondo Berengario III di Barcellona è genero di Roberto il Guiscardo essendo sposo della figlia Matilde d'Altavilla, contessa di Barcellona di Catalogna. Ai nobili del casato Borrell[8] fedeli al Gran Conte Ruggero intervenuti nella riconquista della Sicilia è affidata la proprietà dei territori del Vallo di Milazzo ovvero il versante settentrionale dei Peloritani compreso tra la penisola di Milazzo e lo spartiacque coi monti Nebrodi, affido delle castellanie annesse.
Dal 1282 al 1556 tutti i re di Sicilia della casata d'Aragona ricoprono il ruolo di conti di Barcellona (intendendosi ovviamente la capitale della Catalogna): Costanza II di Sicilia d'Hohenstaufen e il coreggente Pietro III d'Aragona, Giacomo II di Aragona, Federico III di Sicilia, Pietro II di Sicilia, Ludovico di Sicilia, Federico IV di Sicilia, Maria di Sicilia, Martino I di Sicilia il Giovane, Martino II di Sicilia il Vecchio. I Trastámara: Ferdinando I d'Aragona, Alfonso V d'Aragona, Giovanni II d'Aragona, Ferdinando II d'Aragona, Giovanna di Castiglia la Pazza, Carlo V d'Asburgo.
Secondo alcuni esiste la somiglianza tra la posizione geografica della città catalana e quella della cittadina tirrenica. È questa l'ipotesi più accreditabile che trova le sue radici nella dominazione della Corona d'Aragona (1282 – 1516) e poi nella storia della Sicilia spagnola (1516 – 1713) quando l'isola per quasi cinque secoli è sottoposta all'influenza Iberica, confluendo unitamente al Regno di Napoli sotto la giurisdizione della Corona di Spagna, note in tempi successivi come dominazioni aragonese e spagnola. La stessa analogia hanno ravvisato i primi conquistatori provenienti dalla Contea d'Aragona e dalla Contea di Barcellona.
La città catalana, digradante sulle lievi e spoglie propaggini terminali dei Pirenei e affacciata a meridione sul Mediterraneo, per contro, la seconda è adagiata in pianura che declina a settentrione a ridosso dei rilievi collinari e verdissimi della catena dei Peloritani, si affaccia sul golfo di Patti nel mar Tirreno nella parte prospiciente le isole Eolie in una porzione di costa compresa tra la penisola di Milazzo a oriente e il promontorio di Tindari a occidente. Il nucleo più antico della cittadina si identifica in Pozzo di Gotto,[9] deve il suo nome alla realizzazione di un pozzo per uso irriguo nelle terre coltivate ubicate tra il torrente Idria e il Longano, appartenenti al messinese Nicolò Goto come descritto in latino volgare in un documento datato 1463: “ … Nicolao de Gotho, …, in quo Puzzo de Gotho …”.
Nicolò Gotho è l'artefice della costruzione del Castello dei Gotho di Santo Stefano di Briga, figlio primogenito di Leonardo Gotho barone della Floresta, possessore delle terre di Santo Stefano di Brica, della baronia della Floresta, della quale prese investitura nel 1464, proprietario altresì di appezzamenti nella piana di Milazzo e di Castroreale dei quali è designato Capitano. Membro del Senato di Messina negli anni 1478 - 1480, sposato con Eleonora Balsamo messinese. Il suo testamento, pubblicato dal Notaro Giacomo Donato, è del 22 agosto 1488.
Nel 1571 i Pozzogottesi ottengono dalla Gran Corte Arcivescovile di Messina l'autorizzazione a eleggere il loro Cappellano di stanza a San Vito senza più dipendere dall'Arcipretura di Milazzo. Ottenuto il riconoscimento, patrocinò la causa Antonino Sanginisi, giurato di Castroreale,[10] avanzando la richiesta di riscatto alla Corte di Madrid contro il potere vessatorio di Milazzo alla cui giurisdizione Pozzo di Gotto dipendeva politicamente e fisicamente, costituendone una lontana frazione. Il vincolo sarà definitivamente interrotto il 22 maggio 1639 e sancito con regio decreto del Viceré e cardinale Giannettino Doria sotto il regno di Filippo IV di Spagna (altrimenti noto come Filippo III di Sicilia), il centro assume il titolo "'Libera et Realis Civitas Putei de Gotho".
La frazione a occidente del torrente Longano a sua volta dipendeva dalla giurisdizione di Castroreale e aveva già seguito l'esempio della comunità vicina ribellandosi ai giurati castrensi facendo riconoscere in campo ecclesiale la propria indipendenza. Atti notarili risalenti al 1522 in Castroreale riportano la denominazione della contrada o casale di "Barsalona", nome da attribuire verosimilmente alla presenza nei libri battesimali di Pozzo di Gotto del nominativo di "Graziosa Barsalona", per contro è avvalorata la tesi che il nome alla località sia stato attribuito dai dominatori iberici avendo ravvisato la notevole similitudine dei due territori.
Sul finire del XVIII secolo viaggiatori, geografi, storiografi, commentatori spesso riportano i toponimi di "Barsalona" e "Barcellonetta".[13][14][15][16] Francesco Maria Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, documenta "Pizzo di Gotto" nella sua descrizione «Della Sicilia Nobile».[11]
L'autonomia del casale di Barcellona è deliberata dal Parlamento Siciliano, riconosciuta dal Re il 15 maggio 1815 e ratificata in Vienna il 28 febbraio 1823 da Re Ferdinando I delle Due Sicilie. L'unione amministrativa decretata il 5 gennaio 1835 entra in vigore il 1º giugno 1836 per volere di Re Ferdinando II delle Due Sicilie, decide che il nuovo comune formato dalla fusione delle due antiche contrade porti il nome completo di Barcellona Pozzo di Gotto. Sono scartate dal Re tutte le opzioni di nomi avanzate derivate dalla parola "Longano", riscuotendo l'apprezzamento unanime, per contro, la benevolenza iniziale si trasformerà in odio e rancore nei confronti del monarca in seguito alle azioni criminali intraprese in tutta la provincia, in particolar modo a Milazzo e Messina, che gli valsero l'appellativo di "Re Bomba". La città appena costituita, i "barcellonesi" e i "pozzogottesi" ricoprirono un ruolo determinante con notevoli contributi per la cacciata definitiva dei Borboni dalla provincia e dalla Sicilia intera, sempre fattivi in tutte le vicende inserite nel processo d'unificazione del costituendo Regno d'Italia.
Altra ipotesi sull'origine del nome è il trasferimento in Sicilia della ricca famiglia barcellonese dei Crinò, commercianti di spugne, costretti alla fuga a causa dei contrasti con i turchi. Questi giunsero in Sicilia intorno al 1481 con delle imbarcazioni fornite dalla Regina di Spagna e si stabilirono proprio nella zona in cui sorge ora il comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
Nell'area corrispondente al territorio comunale sono stati rinvenuti i seguenti insediamenti:
Epoca normanno - svevo - aragonese:
Epoca spagnola:
Epoca savoiarda:
Epoca austriaca:
Epoca borbonica:
Epoca unitaria:
Lo stemma è stato riconosciuto con D.P.C.M del 3 agosto 1952.[29]
«Partito: nel 1° d'azzurro, all'aquila al naturale dal volo spiegato, poggiante sull'orlo di un pozzo mattonato; nel 2° campo di cielo, all'uomo nudo, barbuto, seduto sulla riva di uno specchio d'acqua, rivolto, poggiante con l'avambraccio destro su un orcio versante acqua nello specchio stesso, con lo sfondo di due colline, il tutto al naturale; alla campagna d'azzurro, carica di una fede di carnagione, la mano sinistra manicata d'argento e di nero. Ornamenti esteriori da Città.»
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 20 ottobre 1953, è un drappo di azzurro.[30]
.
Queste sono alcune delle chiese più importanti di Barcellona Pozzo di Gotto:
Torri d'avvistamento: Torre Sipio, Torre Mollica, Torrione Saraceno, Torrione Cantoni, Torre Sottile, Torre Gurafi.
Palazzi e palazzetti nobiliari e signorili, case signorili, ville, edifici d'interesse storico - architettonico:[36]
|
|
|
|
|
A Barcellona Pozzo di Gotto è presente il Nuovo Teatro Placido Mandanici, il cui edificio originale fu inaugurato nel lontano 1845, riaperto al pubblico il 6 dicembre 2014. In occasione dell'inaugurazione si è tenuto un concerto di sinfonie e cori da opere liriche italiane (ConcertOpera), con l'Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e il Coro lirico "Francesco Cilea" di Reggio Calabria, diretti dal Maestro Gian Rosario Presutti.
Il precedente "Teatro Comunale", inaugurato il 4 ottobre 1845, e successivamente intitolato a Mandanici, fu demolito in seguito ai danni causati da un incendio divampato nella notte tra il 31 maggio e il 1º giugno 1967.
Ricostruito all'interno della Villa "Primo Levi", dopo una prima riapertura, avvenuta il 31 marzo 2012, è rimasto inattivo perché inagibile fino alla fine del 2014.
Nella parte alta del Viale Giacomo Leopardi sorge l'Arena Montecroci, struttura all'aperto adibita - ancor prima della riapertura del teatro Mandanici (è stata realizzata nel 1988) - a manifestazioni teatrali, musicali, di danza e ad accogliere alcuni eventi dell'estate barcellonese. Nel 2015 è stata intitolata al regista Michele Stilo; al poeta e pedagogo Michelangelo Mazzeo è stata, invece, intitolata la strada che conduce alla stessa Arena. Nel 2016 sono stati completati i lavori di ristrutturazione, con la riqualificazione dei 1400 posti a sedere.
Realizzato nell'area della vecchia stazione ferroviaria, ospita una sala conferenza, numerosi giochi per bambini e il monumento al Seme d'Arancia. La cerimonia di intitolazione ha avuto luogo il 13 luglio 2014, durante il Raduno Regionale dei Bersaglieri.
Area verde attrezzata, con parco giochi. All'ingresso è posta una lapide con riportato un brano tratto da "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Al centro dell'area è posto un monumento in memoria del professore Sebastiano Genovese. La villa, realizzata nell'area che ospitava il vecchio campo da calcio comunale, è prospiciente al nuovo Teatro Mandanici.
I giardini e gli edifici dell'Ex Monte di Pietà (Monte di Prestanza Giovanni Spagnolo), posti in Piazza San Sebastiano, ospitano un auditorium, l'ufficio Informagiovani, la Biblioteca per ragazzi e sono anche sede della Pro Loco "Alessandro Manganaro" e dell'Università della Terza Età. Nel piazzale antistante la galleria sono posti i busti di due illustri concittadini, Nino Leotti e Antonino Pino Balotta, mentre su uno dei pilastri è posta una lapide in memoria di Alessandro Manganaro e di Dario Fugazzotto.
BARCELLONA POZZO DI GOTTO[39] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 14,3 | 14,7 | 16,3 | 18,8 | 23,0 | 27,0 | 30,2 | 30,5 | 27,7 | 23,3 | 19,3 | 15,9 | 15,0 | 19,4 | 29,2 | 23,4 | 21,8 |
T. min. media (°C) | 8,5 | 8,4 | 9,3 | 11,2 | 14,6 | 18,5 | 21,6 | 22,1 | 19,8 | 16,0 | 12,7 | 10,0 | 9,0 | 11,7 | 20,7 | 16,2 | 14,4 |
Precipitazioni (mm) | 96 | 77 | 66 | 47 | 29 | 10 | 12 | 19 | 52 | 100 | 83 | 101 | 274 | 142 | 41 | 235 | 692 |
Abitanti censiti[40]
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera era di 2690 persone, pari al 6,52% degli abitanti.[41]
Da ricordare la festa di San Rocco (il 17 agosto). Da tantissimi anni il santo viene trasportato su una nave per tutta la costa barcellonese, che si estende da Spinesante (al confine con Terme Vigliatore) a Calderà (al confine con Milazzo) e la processione delle Varette che si svolge il Venerdì Santo, quando per le vie della città contemporaneamente sfilano due processioni composte da ventisei Vare raffiguranti i misteri della Passione, inserite nei Riti Pasquali della Sumana Santa o "Santa Sumana". La Processione delle Vare, probabilmente un lascito della dominazione spagnola, si ripete ininterrottamente dal 1621 per Pozzo di Gotto, la parte più arcaica e toccante del corteo religioso che include elementi di singolare pomposità, e dal 1871 per Barcellona, d'impianto più consueto ad altre processioni similari. Dietro ogni Vara i Gruppi Visillanti intonano la Vexilla Regis, una polifonia di voci dagli accenti drammatici, con sfumature latine, arabe ed ispaniche. Accompagnano l'Urna del Cristo Morto i Giudei. I Giudei pozzogottesi si caratterizzano per un costume con strisce di stoffa pendenti e variopinte, e con un pesante e suggestivo elmo in piume di pavone, simile a un copricapo azteco, che conferisce marzialità al gruppo; quelli barcellonesi indossano il costume con mantello scarlatto tipico dell'epoca messianica. Del corteo di Pozzo di Gotto fanno parte alcune confraternite seicentesche come quella di Sant'Eusenzio, dell'Immacolata e dei Cappuccini. La Settimana Santa Barcelgottese in realtà inizia il giovedì santo, con la Messa in Coena Domini, la lavanda dei piedi, e gli apostoli per le vie della città che, cercando il Signore, visitano i Sepolcri, altari con velette e erbe, allestiti nelle Chiese. Secondo tradizione i Sepolcri vanno visitati in numero dispari.
Alcune delle cosiddette varette processionate il Venerdì Santo furono realizzate dall'artista barcellonese Matteo Trovato (1870-1949), plasmatore di statue con la cartapesta, autore anche di diverse statue sacre custodite nelle chiese di alcune città della provincia di Messina.
Barcellona Pozzo di Gotto ospitava l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) "Vittorio Madìa", ex manicomio criminale.
Per capienza e numero di detenuti presenti (340 al 30 giugno 2010; 140 circa nel 2015, prima della chiusura) era il più grande dei 7 OPG esistenti in Italia, per i quali è stata disposta la chiusura il 1º aprile 2015 (tuttavia, l'ultimo internato ha lasciato la struttura solo nel maggio 2017) e il trasferimento dei pazienti nelle REMS (Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza).
Inaugurata nel 1925, l'elegante costruzione in tardo stile Liberty - intitolata a Vittorio Madìa, che fu il primo direttore - fu a suo tempo un modello, sia sotto il profilo strutturale che scientifico, disponendo di un ingegnoso sistema alle finestre che, mimetizzando le sbarre, garantiva una completa visione dell'esterno.
Nel comune di Barcellona hanno sede le seguente scuole secondarie di secondo grado:
Dal 1º settembre 2013 il Liceo Classico Valli è stato aggregato al Medi formando un unico istituto - denominato Istituto di Istruzione Superiore (IIS) Liceo Medi - con le seguenti sezioni associate: Liceo Scientifico e Linguistico "Enrico Medi", Liceo Classico "Luigi Valli" e Liceo delle Scienze Umane (ex Istituto Magistrale) 24 Maggio 1915 Castroreale.
Nel quartiere S. Andrea si trova il Palazzo della Cultura (PalaCultura) dedicato al poeta barcellonese Bartolo Cattafi. Realizzato dalla Provincia di Messina e aperto al pubblico nel 2001, costituisce una moderna struttura polifunzionale sede di importanti manifestazioni e attività culturali (congressi, mostre, corsi di aggiornamento professionale, ecc.).
I locali del PalaCultura dal 19 dicembre 2016, data in cui tale nuova sede del Liceo è stata inaugurata, ospitano il Liceo Scientifico "Enrico Medi".
Nel territorio comunale sono presenti quattro musei:
Gli ultimi due sono già menzionati anche nella sezione Parchi.
Biblioteche
Del comune di Barcellona Pozzo di Gotto[43] fanno parte anche le frazioni di Acquacalda, Acquaficara[35][44], Bruschetto, Calderà, Camicia, Cannistrà[45][46][47], Case Bucca, Case Longo, Case Miano, Case Migliardo, Centineo[48][49][50], Contrada Petraro, Croce Maloto, Femmina Morta, Gala[51][52], Gurafi, Gurafi Alto, Larderia, Madonna dell'Acqua Calda, Maloto, Migliardo, Moasi, Mortellito, Nasari[53][54][55], Oreto, Portosalvo[56][57][58], Pozzo di Gotto[57][59][60], Pozzo Perla, San Paolo[61][62][63], San Paolo - Cannistrà, Sant'Andrea, Sant'Antonino, Sant'Antonino Convento, Sant'Antonio[64][65][66], Santa Nicola, Santa Venera,[67][68][69] Santa Venera Grotta.
Il comune è interessato dalla Strada statale 113 e servito dalla stazione ferroviaria di Barcellona-Castroreale posta sulla linea Palermo-Messina.
I trasporti interurbani di Barcellona Pozzo di Gotto vengono svolti con autoservizi di linea gestiti dall'Azienda Siciliana Trasporti. Tra il 1890 e il 1932 la località ospitava il capolinea occidentale della tranvia Messina-Barcellona della SATS.[70]
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1º febbraio 1986 | 3 luglio 1990 | Carmelo Munafò | Democrazia Cristiana | Sindaco | [71] |
3 luglio 1990 | 20 giugno 1992 | Carmelo Munafò | Democrazia Cristiana | Sindaco | [71] |
20 giugno 1992 | 2 giugno 1993 | Vincenzo Amato | Democrazia Cristiana | Sindaco | [71] |
2 giugno 1993 | 10 febbraio 1994 | Carmelo Santalco | Democrazia Cristiana | Sindaco | [71] |
8 luglio 1994 | 8 giugno 1998 | Francesco Speciale | - | Sindaco | [71] |
8 giugno 1998 | 22 dicembre 2000 | Francesco Speciale | centro-sinistra | Sindaco | [71] |
22 dicembre 2000 | 26 novembre 2001 | Onofrio Zaccone | Comm. pref. | [71] | |
26 novembre 2001 | 15 maggio 2007 | Candeloro Nania | centro-destra | Sindaco | [71] |
15 maggio 2007 | 22 maggio 2012 | Candeloro Nania | centro-destra | Sindaco | [71] |
22 maggio 2012 | 1º aprile 2015 | Maria Teresa Collica | lista civica | Sindaca | [71] |
1º aprile 2015 | 17 giugno 2015 | Fulvio Bellomo | Comm. straordinario | [71] | |
17 giugno 2015 | 6 ottobre 2020 | Roberto Carmelo Materia | centro-destra | Sindaco | [71] |
6 ottobre 2020 | in carica | Pinuccio Calabrò | centro-destra | Sindaco |
Barcellona Pozzo di Gotto è gemellata, dal 2 ottobre 2008, con la città argentina di Punta Alta, dove risiede una folta colonia di figli di emigranti barcellonesi.[72]
Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.9 (Colline litoranee di Milazzo).[73]
Hanno sede nel comune le società di calcio: Associazione Sportiva Dilettantistica Nuova Igea Virtus (Serie D), Or.Sa. P.G. (Prima Categoria) e Nuova Azzurra (Promozione). Sono inoltre presenti diverse formazioni di calcio a 5.
È praticata la pallamano, con la società POL Genius e la pallavolo, con le società W.G. Morgan e Polisportiva Barcellona '95. La società Basket Barcellona partecipa al campionato di Serie B Interregionale di pallacanestro.
Nel Tiro con l'Arco la Polisportiva Genius ha conquistato 6 titoli italiani. La PGS Don Bosco 2000 disputa il campionato 2019-2020 di hockey su prato della serie B maschile.
Nel comune sono presenti: uno stadio di calcio da 7000 posti a sedere, intitolato a Carlo Stagno D'Alcontres ed entrato in funzione nel 1970; un palasport, dedicato a Nino Alberti; la piscina comunale; il vecchio palazzetto dello sport; un impianto di tiro a volo.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 233859524 · LCCN (EN) n88261744 · GND (DE) 4230402-7 · BNE (ES) XX5228170 (data) · J9U (EN, HE) 987007565063805171 |
---|